15 anni di attività professionale!
Quest’anno festeggio 15 anni di attività psicoterapeutica! Alcune riflessioni personali sul mio lavoro clinico.
I pazienti incontrati in questi 15 anni
In questi anni di attività professionale, in ambito privato, ho conosciuto oltre centocinquanta persone.
Nel conto, rientrano sia persone che hanno effettuato e concluso un ciclo di psicoterapia (da alcuni mesi fino ad alcuni anni) sia pazienti attualmente in psicoterapia, sia soggetti che si sono presentati presso il mio studio anche solo una volta o individui che hanno iniziato ed interrotto un percorso.
Oltre a questi percorsi, ho effettuati numerosi colloqui di accoglienza, di valutazione e di psicoterapia durante il mio lavoro presso un Servizio per le dipendenze (Serd) nella città di Roma, che però ho scelto di non inserire nel conteggio.
In questi anni, ho conosciuto davvero tante persone! Questi incontri, anche quelli in apparenza meno riusciti, hanno comunque rappresentato una grande fonte di arricchimento da tanti punti di vista, sia sul piano clinico che a livello umano.
Caratteristiche dei pazienti
Le persone che, in questi anni, si sono rivolte a me per chiedere un supporto psicologico, hanno un età compresa tra i 14 e i 65 anni. Hanno chiesto aiuto adolescenti, adulti, coppie, genitori di figli minorenni.
La maggior parte viveva a Roma; una piccolissima percentuale abitava nel Lazio. Circa la metà ha una laurea (triennale o magistrale), l’altra metà il diploma di scuola superiore.
Per quanto riguarda la provenienza geografica, i pazienti provengono prevalentemente dal centro – Sud Italia e solo pochissimi hanno origini settentrionali.
La maggior parte delle persone è di nazionalità italiana ma mi sono interfacciata con diverse persone di varie provenienze o con uno dei due genitori di origini straniere. Ho incontrato persone originarie dell’est Europa, del centro o sud America, svizzeri, magrebini, israeliani.
La stragrande maggioranza delle persone studiava o lavorava, solo una sparuta minoranza era inoccupata o disoccupata.
I motivi di richiesta
Il motivo per il quale solitamente si chiede un supporto psicoterapeutico è, come non sarà difficile immaginare, un malessere di tipo psicologico.
Si può trattare di un disagio che si avverte nelle relazioni con gli altri, con se stessi e in vari ambiti: familiare, lavorativo, sociale, sentimentale.
In alcuni casi, abbastanza frequenti per la verità, la persona viene in consulenza perché vorrebbe che l’altro (padre, moglie, figlio) fossero “diversi”: è anche per questo che è fondamentale indagare quali siano le aspettative della persona che viene in consulenza.
Le aspettative
Le aspettative relative ad un percorso terapeutico devono essere realistiche e adatte al tipo di situazione che la persona sta vivendo.
Quello che noi psicoterapeuti possiamo fare, per supportare le persone nei momenti di difficoltà, è identificare le risorse del paziente che abbiamo di fronte, valorizzarle e individuare quali siano, invece, i “punti di debolezza” sui quali, a nostro avviso, sarebbe il caso di effettuare un lavoro di natura psicoterapeutica.
Altro aspetto fondamentale consiste nel migliorare i livelli di consapevolezza della persona; più in generale, noi psicologi lavoriamo affinché il benessere psichico della persona, del gruppo e della comunità venga promosso e sostenuto. Per leggere il codice deontologico, cliccare qui.
Quello che NON dobbiamo MAI fare, e ce lo ricorda anche il codice deontologico degli Psicologi, è sostituirci al paziente o dare consigli su come agire e comportarsi. Dobbiamo sempre ricordare che l’individuo deve essere rispettato nelle sue scelte, stimolato a pensare, a prendere l’iniziativa e ad essere autonomo nelle sue decisioni.
Molte volte, infine, la decisione sembra difficile da prendere, agli occhi di chi ci consulta: in realtà, è già lì, non vista ma già pronta per essere pronunciata e compito del terapeuta è semplicemente fare un po’ di luce in mezzo all’apparente oscurità.
La ricchezza di questo mestiere
La professione di psicoterapeuti è davvero unica. I nostri studi sono dei piccoli “laboratori” in cui noi specialisti possiamo osservare tantissimo e apprendere ancora di più.
Attraverso i nostri pazienti possiamo conoscere contesti, mondi che altrimenti ci sarebbero ignoti o noti solo per sentito dire … grazie a questo lavoro mi sento di affermare che sono decisamente più ricca di conoscenze di quando, quindi anni fa, ho iniziato ad addentrarmi nella “giungla” delle circonvoluzioni cerebrali.
Nei racconti dei nostri pazienti, che a volte tirano fuori contenuti scottanti, imbarazzanti e per i quali si giudicano severamente, possiamo ritrovare molto di ciò che abbiamo appreso durante gli studi universitari ma non solo.
Nelle parole dei pazienti possiamo ritrovare noi stessi, le nostre sofferenze, la sensibilità a certi eventi. Attraverso le narrazioni che nel nostro lavoro siamo tenuti ad ascoltare con empatia e attenzione, spesso, scopriamo aspetti inattesi e impariamo a non dare mai nulla per scontato.
Come psicoterapeuti possiamo anche aver letto tutte le opere di Freud, Lacan e Bion, ma oltre alla teoria è fondamentale la pratica, che ci insegna ad accogliere le persone nei nostri studi, ad avere il massimo rispetto per le loro storie e per le loro scelte (soprattutto quelle che non condividiamo) e ad ascoltare i loro racconti con autentico, rinnovato, curioso interesse.
Il mio percorso dagli anni Novanta
Nella seconda metà degli anni Novanta mi sono iscritta alla facoltà di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma (che oggi è diventata Facoltà di Medicina e Psicologia) e ho scelto il triennio “clinico e di comunità”. Ho effettuato un anno di tirocinio post lauream presso il CSM (Centro di Salute Mentale) Roma H (Ciampino).
Dopo aver conseguito l’Esame di Stato, mi sono iscritta all’albo degli Psicologi del Lazio. Dal 2005 al 2009 ho frequentato una scuola di specializzazione ad indirizzo psicoanalitico e dal 2009 sono annotata sull’albo come “psicoterapeuta”.
Nel 2015 mi sono laureata in Filosofia presso l’ateneo Roma Tre.
Negli anni ho conseguito una formazione in ambito giuridico e in pronto soccorso psicologico. Ho lavorato con studenti sordi, ciechi e con adulti sordociechi. Ho moderato alcuni forum dedicati alla Psicologia e scrivo articoli a carattere psicologico.
Articolo della dott.ssa Giorgia Aloisio, psicologa e psicoterapeuta (Roma).
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